giovedì 31 luglio 2014

La morte di Socrate nel giudizio di Senofonte (struttura commentata)


Durante il processo che si concluse con la sua condanna a morte Socrate si difese con orgoglio e sostenne di non essere colpevole di nulla, anzi di aver agito sempre per il bene degli Ateniesi. L’autore del brano, Senofonte, fu un allievo di Socrate e venerò sempre la memoria del maestro.


Σωκράτης δὲ
διὰ τὸ μεγαλύνειν ἑαυτὸν ἐν τῷ δικαστηρίῳ,
(che modo è? qui è accompagnato dall’articolo; quindi si tratta di…)
(il pronome personale ha valore…)
φθόνον ἐπαγόμενος
ἔπεισε τοὺς δικαστάς
μᾶλλον καταψηφίσασθαι ἑαυτοῦ.
(controlla la costruzione del verbo)

Ἐμοὶ μὲν οὖν δοκεῖ αὐτὸς
θεοφιλοῦς μοίρας τετυχηκέναι·
(controlla la costruzione del verbo)

τοῦ μὲν γὰρ βίου τὸ χαλεπώτατον ἀπέλιπε,
(osserva il rapporto fra m¡n e   ; come è meglio renderli?)
τῶν δὲ θανάτων τοῦ εὐδαιμονεστάτου ἔτυχεν.
(controlla la costruzione del verbo: quale dei due genitivi è retto dal verbo?)

Ἐπεδείξατο δὲ τῆς ψυχῆς τὴν ῥώμην·

ἐπεὶ γὰρ ἔγνω
αὐτῷ κρεῖττον εἶναι
τὸ τεθνάναι
τὸ ἔτι ζῆν,
( = quam in latino)
οὐδὲ πρὸς τὸν θάνατον ἐμαλακίσατο,
ἀλλ’ἱλαρῶς καὶ προσεδέχετο αὐτὸν
(per capire a chi si riferisce il pronome, cerca un termine dello stesso genere e numero tra le parole precedenti; attenzione poi alla resa, perché in italiano quella parola non presenta lo stesso genere del termine greco)
καὶ ἐπετελέσατο.


Ἐγὼ μὲν δὴ
κατανοῶν τήν τε σοφίαν τοῦ ἀνδρὸς καὶ τὴν γενναιότητα
οὔτε δύναμαι
(attenzione alla disposizione delle negazioni)
μὴ θαυμάζειν αὐτὸν
οὔτε
θαυμάζων
οὐκ δύναμαι
μὴ ἐπαινεῖν.

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