mercoledì 22 giugno 2022

Cicerone scrive ad Attico (struttura commentata)

 

(dopo aver tradotto il passo)

 

Una riflessione per comprendere la cultura classica

 

Cicerone ha trascorso una vita pubblica molto intensa; qui però si trova in una condizione particolare: quale?

 

Riesci a ricavare da questa lettera i sentimenti presenti nell’animo del mittente?

 

Dalle informazioni che puoi desumere da questo brano descrivi il rapporto fra Cicerone ed Attico.

 

Narro tibi

me relegatum esse in Formiano.

(Cicerone possedeva a Formia, sul mare, una bellissima residenza per villeggiare)

 

Dies enim nullus erat,

Antii cum essem,

(che caso è Antii? Osserva che si tratta di un toponimo)

quo non melius scirem

(che pronome è? a cosa si riferisce?)

quid Romae ageretur

(che pronome è? quindi che subordinata introduce?)

quam ii

(questa congiunzione comparativa si ricollega ad un avverbio: quale?)

qui erant Romae.

(che pronome è? a chi si riferisce?)

(che caso è Romae? Osserva che si tratta di un toponimo)

 

Etenim litterae tuae,

(dove riconosci il predicato?)

non solum quid Romae,

sed etiam quid in re publica,

neque solum quid accideret,

verum etiam quid futurum esset,

(osserva l’uso delle congiunzioni correlative che sono abbinate due a due con una leggera variatio)

indicabant.

 

Nunc non multum scire possumus.

 

Quare,

quamquam iam te ipsum exspecto,

(qui trovi una prop. concessiva)

tamen isti puero,

quem iussi

(che pronome è? a chi si riferisce?)

ad me statim recurrere,

da ponderosam epistulam, plenam omnium non modo rerum actarum sed etiam opinionum tuarum,

 

ac

diem

(questa parola è il c. ogg. di quale verbo?)

quo Roma sis excessurus

(osserva la struttura perifrastica)

(che compl. riconosci in Roma? Tieni conto che è retto da un verbo di movimento)

cura

ut sciam.

(che tipo di subordinata riconosci? quale verbo la regge?)

 

Nos in Formiano esse volumus usque ad pridie Nonas Maias.

(a quale data corrisponde nel nostro calendario?)

 

Eo

(si tratta di un avverbio)

si ante eam diem non veneris,

Romae te fortasse videbo.

(che caso è Romae? Osserva che si tratta di un toponimo)

 

Cura

ut valeas.

(si tratta della consueta –e cortese- formula di saluto posta al termine di una lettera)

 

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